
La villa comunale chiude oggi per tre giorni per consentire il trasferimento delle tartarughe Trachemys scripta ancora presenti nel laghetto e la pulizia dello specchio d’acqua.
A disporlo è una ordinanza firmata dal sindaco Francesco Menna. Il provvedimento arriva a distanza di oltre un mese dalla determina dirigenziale con cui viene disposto l’affidamento diretto per la cattura, il ritiro e il confinamento delle testuggini in un’azienda agricola di Modena.
Gli esemplari sono in numero di 80. Le tartarughe, come si ricorderà, avevano predato a più riprese gli anatroccoli, al punto di spingere le associazioni Geav e Noetaa ad inviare ben tre diffide al Comune tramite l’avvocato Donatella Monaco e a ravvisare il reato di maltrattamento di animali.
Nelle scorse settimane 13 anatidi (oche ed anatre) erano stati trasferiti nella fattoria didattica “Azienda agricola Assogna Matteo” di Montenero di Bisaccia, dove erano arrivate denutrite ed in precarie condizioni di salute. Ora tocca alle tartarughe finite a suo tempo nel laghetto della villa a causa dei comportamenti irresponsabili di quei cittadini che, dopo averle comprate nei negozi, decisero di disfarsene.
Nel frattempo le guardie ambientali lanciano un appello ai carabinieri forestali affinchè vengano effettuati controlli in vista della fiera “Ambulanti in città”, in programma domenica 28 settembre. Controlli finalizzati a scoraggiare la vendita e l’acquisto delle tartarughe Trachemys scripta, considerate tra le 100 peggiori specie invasive al mondo e ritenute un pericolo per la biodiversità, per la predazione di una grande varietà di specie animali tra cui insetti acquatici, crostacei, pesci e anfibi, oltre che una seria minaccia per le tartarughe autoctone.
“La legge vieta l’acquisto, la vendita e la cessione delle tartarughe Trachemys scripta”, ricorda Marco Cannarsa, comandante provinciale Geav, “anche il rilascio in natura è illegale e dannoso per l’ecosistema. Chi libera questi animali in natura rischia sanzioni. E’ proibita anche la riproduzione della specie. Sono cose che ripeto da quindici anni inascoltato”, incalza Cannarsa, “finalmente oggi dopo tanto tempo le tartarughe verranno trasferite, ma occorre un’azione di controllo per impedire che questa specie così invasiva finisca di nuovo nel laghetto della villa comunale”.
Anna Bontempo (Il Centro)