domenica, Settembre 21

Casa lavoro, detenuto dà fuoco a un materasso

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Ancora un grave episodio nella Casa lavoro di Vasto. Mercoledì sera un internato di origine straniera, proveniente da una
R.E.M.S., ha appiccato fuoco al materasso della propria camera di pernottamento.

” Solo la prontezza, la professionalità e l’abnegazione “, annota Giovanni Notarangelo delegato locale Gau Vasto “verso un lavoro complesso e difficile del poco personale presente ha fatto in modo che oggi non si raccontasse un fatto di cronaca ben più grave. L’internato ha messo in serio pericolo la propria vita, quelle del personale di Polizia Penitenziaria, del personale sanitario e di tutti gli internati presenti nei piani detentivi.
Perché “, chiede il sindacalista “continuare con questo stillicidio, perché continuare ad affermare che l’istituto vastese è una Casa lavoro, di fatti non lo è, non lo è mai stato e non lo sarà mai, ormai dal lontano aprile del 2013. Se la politica non si convince che la chiusura degli O.P.G. non ha avuto quell’effetto sperato o desiderato, allora si continuerà a parlare, a denunciare i fatti di cronaca che non hanno nulla a che vedere con l’articolo 27 comma 3 della Costituzione Italiana e, che il corpo di Polizia Penitenziaria distante a Torre Sinello, ridotto all’osso, vista la gravissima carenza di agenti rispetto alla pianta organica prevista, continua nonostante tutto ad assi curare quel minimo di sicurezza residua rimasta, ma gli stessi agenti tutto fanno tranne i pro pri compiti istituzionali assegnati da una legge, la numero 395 del 1990. Perchè non riaprire gli O.P.G. visto che le strutture come le Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza, a cui gli internati sono sottoposti rispedisce un internato psichiatrico nella Casa Lavoro di Vasto ormai mascherata in un vero Ospedale Pschiatrico Giudiziario. Quello ci mercoledì è solo l’ultimo caso denunciato che si va a sommare a tutti gli altri puntualmente denunciati da questa organizzazione sindacale.”

Paola Calvano

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