sabato, Settembre 27

Scontro politico in Abruzzo per una maglietta delle Brigate Rosse tra i giovani del Pd

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Scontro politico in Abruzzo. A scatenarlo è stata una maglietta delle Brigate Rosse  indossata al congresso di Vasto da un ragazzo dei giovani del Pd. A riportare la notizia, stamane, in cronaca regionale, è il quotidiano dell’Abruzzo Il Centro che, per la circostanza, ha riportato le dichiarazioni di Gioventù nazionale che, su Istagram, ha infatti mostrato la foto di gruppo dei giovani democratici con un ragazzo che indossa una maglietta rossa con il logo della Brigate Rosse e i pupazzi di Teletubies in posa con una stella a cinque punte.

“Chi sfoggia fieramente simboli del genere, dice Gioventù nazionale, cioè i ragazzi di Fratelli d’Italia guidati dal segretario regionale Roberto Miscia, non manifesta un’opinione, ma compie apologia di un’organizzazione criminale che ha seminato morte, terrore e distruzione. Le Brigare Rosse non hanno nulla di Folkloristico o ironico, non sono un mito da richiamare né un’icona da stampare su una maglietta: sono il volto del sangue versato, di Aldo Moro barbaramente assassinato, dei servitori dello Stato falciati dalla violenza”.

La maglietta contestata, riporta stamane il quotidiano Il Centro, è quella di un gruppo trap che si chiama P38 e che, per i suoi testi, si ispira alla lotta armata: sul sito internet della band, la maglietta costa 20 euro e “parte del ricavato va a sostenere la cassa legale p38”.

Questa la replica di Saverio Gileno, segretario regionale dei giovani democratici, pubblicata stamane dal Centro:

“Come segretario regionale dei Giovani Democratici prendo le distanze in maniera netta e senza ambiguità da quell’immagine e da ciò che rappresenta e ho già chiesto la rimozione della foto dai social su cui è appara che non sono quelli del Gd. Il ragazzo che la indossa ha sbagliato, non è un dirigente della nostra organizzazione e non ricopre alcun incarico né nei Gd né nel Pd e il suo gesto non può in alcun modo essere considerato espressione della nostra comunità politica, prenderemo provvedimenti negli organi del partito. Vogliamo dirlo con fermezza: i giovani democratici sono fermamente consapevoli del dolore e delle ferite ancora aperte lasciate dagli anni di iombo, stagione buia della storia repubblicana segnata da terrorismo, sangue e violenza. Non scherziamo, non minimizziamo e non autorizziamo in alcun modo ironie, sarcasmi o atteggiamenti revisionistici su un tema che ha riguardato la vita democratica del Paese e il sacrificio di troppe vittime innocenti. I nostri valori sono quelli della Costituzione, democrazia e antifascismo.”

Gileno, sempre sul Centro, di stamane, ha concluso: “Non accettiamo tuttavia lezioni da chi, cone Gioventù nazionale, continua a tacere davanti ai saluti romani, alle ambiguità neofasciste e alle inchieste giornalistiche che hanno svelato derive autoritarie dentro i loro ambienti. La coerenza non è un optional: la violenza politica si condanna sempre, senza distinguo e senza convenienze. I giovani democratici continueranno a essere presidio di democrazia, libertà e di partecipazione, , respingendo con nettezza ogni tentativo di riportare indietro il paese agli anni più bui della sua storia. Lo facciamo ogni giorno nelle strade, piazze, scuole, università e sezioni, e non sarà certo una maglietta stupida con dell’ironia di pessimo gusto, indossata da un ragazzo che sicuramente non ha simpatie brigatiste a porci nella condizione di dover ricevere una lezione di storia contemporanea e diritto costituzionale da chi ha nel simbolo la fiamma tricolore”.

 

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