Leggere Come l’arancio amaro significa intraprendere un viaggio intenso e stratificato nel cuore della Sicilia del Novecento, in un tempo segnato da profondi mutamenti storici, sociali e culturali. Milena Palminteri ci conduce, con una scrittura matura e coinvolgente, in un universo femminile ricco di sfumature, restituendo voci, silenzi, desideri e ferite di tre donne che si muovono tra memoria e identità, tra dovere e libertà. Protagoniste del romanzo sono Nardina, Sabedda e Carlotta: tre figure femminili legate da vincoli di sangue, ma anche da un segreto che attraversa le generazioni, segnando i loro destini.
Il romanzo si apre sullo sfondo della Sicilia degli anni ’30 e si snoda lungo i decenni successivi, toccando momenti cruciali della storia italiana, dal Fascismo alla Seconda guerra mondiale, fino al lento e faticoso dopoguerra. Il tempo storico, tuttavia, non rimane mai sullo sfondo: si intreccia profondamente con le scelte e i percorsi interiori delle protagoniste, diventando parte viva del racconto. La scrittura della Palminteri è densa ma armoniosa, ricca di immagini sensoriali e linguisticamente attenta. Il dialetto siciliano fa capolino in modo discreto, mai invasivo, ma sempre funzionale a restituire autenticità e colore alla narrazione.
Le descrizioni dei luoghi, delle stanze, dei giardini assolati e degli agrumeti profumati sono evocative e suggestive, quasi pittoriche, capaci di trasportare il lettore in un’atmosfera sospesa, in bilico tra realtà e ricordo. Uno dei meriti più evidenti del romanzo risiede nella caratterizzazione psicologica dei personaggi femminili. Nardina è la custode di un sapere antico, saggia e dolente; Sabedda incarna la passione e la ribellione, ma anche il peso delle rinunce; Carlotta è il volto della nuova generazione, in cerca della propria verità, della propria voce, della propria libertà.
Intorno a loro si muovono figure secondarie ben tratteggiate, che contribuiscono ad arricchire il quadro narrativo. Il titolo stesso, Come l’arancio amaro, è metafora potente dell’intero romanzo: bellezza e amarezza convivono, così come l’amore e la perdita, la maternità e l’abbandono, la memoria e l’oblio. Il frutto amaro dell’arancio non è solo simbolo della terra siciliana, ma anche della condizione femminile di cui il libro si fa portavoce, tra dolcezza attesa e asprezza subita. Consiglio questo romanzo a chi ama le storie familiari cariche di intensità emotiva, ma anche a chi cerca nella narrativa una riflessione sulla condizione umana, sul ruolo della donna, sulla memoria come elemento fondante dell’identità
. È una lettura che lascia il segno, che commuove senza mai scadere nel sentimentalismo, che indaga l’animo femminile con delicatezza, rispetto e profondità. Un libro che profuma di zagara, ma brucia come il sole dell’estate siciliana: forte, autentico, indimenticabile.
Consiglio di lettura
Come l’arancio amaro
Autore: Milena Palminteri
Pagine: 448
Casa editrice: Bompiani
Allegra Linnea Amicarelli