
Si è concluso con una condanna a tre anni di reclusione il processo a carico di F.D.R. 39 anni ( il nome non viene fornito per proteggere i figli ) finito a giudizio per aver minacciato e picchiato la moglie. La sentenza è stata emessa ieri pomeriggio dal collegio di giudici formato da Italo Radoccia presidente, giudici a latere Maria Elena Faleschini e Aureliano Deluca.
La notizia, a firma della collega Paola Calvano, è riportata stamane dal quotidiano dell’Abruzzo Il Centro.
” Il pm Nunzia Di Silvio – si legge sul Centro – aveva chiesto la condanna a 5 anni e 2 mesi. L’uomo, rinchiuso da agosto nel carcere di Frosinone, è stato in regime di “strettissima sorveglianza”, dopo che ha tentato di suicidarsi quando ha ricevuto l’ordinanza di allontanamento dalla famiglia. A difenderlo ieri è stato l’avvocato Isabella Mugoni, Il legale alla lettura della sentenza ha dichiarato di attendere il deposito delle motivazioni per presentare appello. A sua difesa l’imputato ha dichiarato che la moglie gestiva i soldi e gli vietava di fare spese e che sarebbe stato lui ad essere stato colpito con una mazza da baseball e non viceversa . Il 39enne è parso provato dalla lontananza dai figli . La moglie ha cambiato città e portato con se i bambini. Le sue dichiarazioni hanno attenuato la pena.”