
“L’amministrazione comunale sta cercando di impedire il confronto in consiglio sul Prg, cioè il principale strumento di programmazione. Annulli la delibera sulla nomina del commissario ad acta o ci rivolgeremo alle autorità sovraordinate”.
E’ un vero e proprio ultimatum quello lanciato ieri dall’opposizione consiliare che sulla partita del piano regolatore generale ha indetto una conferenza stampa. La vicenda è nota: il 29 settembre scorso l’assise civica ha approvato – con i soli voti della maggioranza di centrodestra, le minoranze hanno abbandonato l’aula – la richiesta di nomina di un commissario ad acta per l’approvazione dello strumento di programmazione urbanistica, sul presupposto “che i consiglieri di opposizione non avevano presentato, nei tempi e nei modi previsti, la dichiarazione sulla consistenza delle proprie proprietà e su quelle di parenti ed affini entro il quarto grado”.
Ieri Fabio Travaglini, Nicola Argirò, Giancarlo Lippis e Alfonso Di Toro hanno, dati alla mano, smontato questa tesi e spiegato alla città le vere ragioni: la maggioranza non ha i numeri per approvare la variante al Prg.
“Questa vicenda sta assumendo dei contorni tragicomici”, attacca Travaglini, “stiamo parlando di un Prg il cui iter è iniziato dieci anni fa. Stiamo quindi in presenza di un piano che nasce già vecchio. L’amministrazione comunale sta cercando di far ricadere le colpe sui consiglieri di opposizione che, a suo dire, non avrebbero prodotto le dichiarazioni sulla trasparenza amministrativa. Circostanza che non corrisponde al vero, come abbiamo avuto modo di verificare con un accesso agli atti. Si sta quindi impedendo il confronto in consiglio comunale, che viene espropriato delle sue competenze, su uno dei documenti di programmazione più importanti”, incalza Travaglini, “ma noi andremo fino in fondo. Chiediamo quindi l’annullamento in autotutela della delibera, in caso contrario ci rivolgeremo alle autorità sovraordinate. Il nostro è un appello alla responsabilità. L’amministrazione comunale rinsavisca e troverà da questa parte la massima collaborazione”.
Altri tasselli della vicenda sono stati aggiunti da Lippis (“invieremo una nota al Prefetto”), Di Toro e Argirò. Per quest’ultimo “la maggioranza con ogni probabilità si è accorta di non avere i numeri per approvare il piano regolatore e ha quindi deciso di chiedere la nomina di un Commissario ad acta che si sostituirà al consiglio comunale. L’accesso agli atti ci ha consentito di verificare chi sono quei consiglieri che non possono votare. Hanno messo in piedi la favoletta delle dichiarazioni non presentate per estromettere l’assise civica”.
Anna Bontempo (Il Centro)