mercoledì, Dicembre 3

San Salvo, perchè il piano regolatore è in salita

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Solo due consiglieri comunali su 17  possono votare il piano regolatore. Tutti gli altri sono incompatibili in quanto proprietari di immobili o con parenti ed affini entro il quarto grado che hanno proprietà immobiliari. Alcuni di loro non hanno neanche ottemperato alla seconda richiesta del Comune di integrare la precedente dichiarazione per la legge sulla trasparenza.

E’ quanto ha ribadito ieri la sindaca Emanuela De Nicolis che, affiancata da assessori e consiglieri radunati nell’aula consiliare, ha voluto fare chiarezza su una polemica che tiene banco in città dopo il consiglio comunale del 29 settembre che, a maggioranza (i consiglieri di opposizione hanno abbandonato l’aula), ha deciso di chiedere la nomina di un commissario ad acta per l’adozione dell’importante strumento urbanistico. La documentazione, però, non è ancora stata trasmessa in Regione perché è stato omesso un passaggio tecnico. 

“Verrà riconvocata l’assise civica il 28 novembre”, ha annunciato De Nicolis, “per far si che i singoli consiglieri abbiano  la possibilità di dichiarare apertamente se sono o meno incompatibili. Abbiamo accolto parzialmente una richiesta di riesame in autotutela. E’ chiaro che ognuno si assume la responsabilità, anche penale”. 

La conferenza di ieri è stata la risposta dell’amministrazione alle polemiche sollevate dalla opposizione consiliare, secondo la quale la nomina del commissario ad acta “espropria” il consiglio comunale di un suo ruolo fondamentale, quello relativo alla pianificazione territoriale. 

La sindaca ha quindi ripercorso le varie tappe della vicenda. “Tra gli obiettivi programmatici della mia amministrazione c’è l’approvazione del piano regolatore il cui iter è iniziato  durante il mandato di Tiziana Magnacca”, ha ricordato De Nicolis, “in seguito al mio insediamento, essendo cambiati i consiglieri, si è reso necessario chiedere una integrazione rispetto alla precedente dichiarazione. Non tutti hanno ottemperato. Il 29 settembre, quindi, il consiglio comunale ha deciso di nominare un commissario ad acta. La legge parla chiaro: i consiglieri che si trovano in una situazione di incompatibilità non possono partecipare alla discussione e devono astenersi dal voto”. 

Tiziana Magnacca, presente in qualità di presidente del consiglio, ha voluto dare una lettura politica, senza lesinare bordate alla opposizione che ha definito “ottocentesca”. 

“Ci sta che la minoranza si arrampichi sugli specchi, ma dire sempre no a tutti i costi è deleterio per la città”, ha sostenuto, “mi sembra paradossale che di fronte a chi vuole applicare in maniera ferrea la legge sulla trasparenza l’opposizione si ribelli. Le regole sono una garanzia per i cittadini perché danno così fastidio? Per quale motivo si vuole a tutti i costi votare anche se si è in una situazione di conflitto di interessi? Mi sembra una polemica che nasconde altro. Se fossi stata al posto loro avrei evitato di farla. Evidentemente per queste persone il piano regolatore non è lo strumento per la pianificazione della città, ma per fare altro”. 

Smentite anche le accuse di mancata partecipazione arrivate non solo dai consiglieri di minoranza, ma anche da alcuni tecnici.

Anna Bontempo (Il Centro)

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