
Potrebbe essere vicino a una soluzione il caso della coppia angloaustraliana che ha scelto di vivere nel bosco di Palmoli alla quale il Tribunale dei minori dell’Aquila ha sottratto la custodia dei tre figli, tutti minorenni.
A scriverlo, stamane, è la redazione della Tgr Abruzzo sul sito di Rai 3 Abruzzo secondo la quale il “ristoratore ortonese Armando Carusi ha infatti messo a disposizione di Nathan Trevillion e di Catherine Birmingham un casolare di sua proprietà, anche questo edificato nello stesso bosco: i due genitori neorurali hanno visitato l’abitazione – riferisce l’Ansa – e ne sarebbero rimasti affascinati.”
Si tratta di una “residenza autonoma immersa nella natura con almeno due ampie stanze di cui una cucina, un pozzo dove poter prelevare l’acqua, il bagno a secco e locali per gli animali”. Questo consentirebbe alla coppia di continuare a vivere secondo la propria filosofia ma in un contesto più confortevole e più adatto a dei bambini, superando così le contestazioni dei servizi sociali.
“È la casetta dove sono nato e dove ho vissuto con i mei genitori. Da piccolo con la mia famiglia abbiamo fatto la vita che Nathan e Catherine stanno facendo ora: senza riscaldamento e per questo ogni camera ha un camino. C’è anche l’acqua corrente. L’avevo ristrutturata per una locazione turistica. Non mi scandalizzo dello stile di vita della famiglia nel bosco perché l’ho vissuta anche io da piccolo”, ha detto ancora Carusi.
Intanto, però, va avanti la battaglia legale, con il ricorso contro l’ordinanza del tribunale aquilano presentato dai due nuovi legali della famiglia, Marco Femminella e Danila Solinas.
La foto, di Rai 3 Abruzzo che ringraziamo, è la casa del bosco














