giovedì, Dicembre 4

Punto ristoro nella Riserva, parte la diffida

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Dieci giorni di tempo per annullare in autotutela la determina dirigenziale sul punto ristoro nella riserva naturale Marina di Vasto. E’ il termine concesso nella diffida inviata dall’associazione Italia Nostra del vastese al dirigente Alfonso Mercogliano – che ha firmato il provvedimento – alla Procura di Vasto, all’Anac (autorità nazionale anticorruzione), alla Regione Abruzzo (settore valutazioni ambientali) e  alla Soprintendenza archeologica Chieti e Pescara.

La determina che l’associazione guidata da Davide Aquilano chiede di annullare in autotutela riguarda l’approvazione dell’esito della procedura comparativa per la realizzazione di un punto ristoro nella Riserva naturale Marina di Vasto, adottata “in totale contrasto con la delibera di giunta n.208 del 26 giugno 2025”. Si tratta di un atto di indirizzo per l’espletamento delle procedure ad evidenza pubblica tese all’assegnazione di tutte le aree previste dal Pdcm (piano demaniale) e dal Pan  (piano di assetto naturalistico) della Riserva Marina di Vasto, destinate a concessioni turistico/ricreative o a carattere sportivo/sociale/culturale e ricettivo, “previa approvazione definitiva di entrambi gli strumenti di pianificazione”. 

“Il Pan è ancora in fase di approvazione”, rimarca Italia Nostra, che definisce “illegittima” la determina dirigenziale. Gli altri rilievi vertono sulla valutazione di incidenza ambientale, sull’autorizzazione paesaggistica, sul parere dell’ente responsabile della gestione della Riserva “che risultano mancanti”.

Da qui la diffida ad annullare l’atto in autotutela “entro dieci giorni”. In caso contrario Italia Nostra si vedrà costretta ad adire le sedi giurisdizionali. Nel frattempo il Comitato Via regionale ha rilasciato parere favorevole al piano di assetto naturalistico della riserva Marina di Vasto – che prevede otto punti ristoro lungo 2,400 metri di pista ciclabile – con la prescrizione che “tutte le azioni di piano che possono essere suscettibili di provocare incidenza su specie ed habitat tutelati dovranno essere sottoposte a procedimento di valutazione di incidenza ambientale”. 

Anna Bontempo (Il Centro)

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