
“ A volte per garantire il bene comune è necessario fare delle scelte difficili, anche dolorose, come quella di sacrificare alcuni alberi le cui radici hanno reso i marciapiedi impraticabili e pericolosi”. Sono parole di Giampaolo Gatti, un giovane con disabilità motorie, che ha deciso di dire la sua sull’abbattimento dei 69 lecci in via Madonna delle Grazie.
“Vivo su una sedia a rotelle fin dalla nascita”, racconta il giovane, “sento il bisogno, personale e profondo, di esprimere il mio punto di vista su quella che, a mio avviso, è una polemica sterile e poco costruttiva riguardo ai lecci di via Madonna delle Grazie. Sono un uomo che ogni giorno affronta la vita da una carrozzina, e che conosce bene cosa significhi scontrarsi con le barriere architettoniche. Non ho la presunzione di avere tutte le risposte, ma so per certo che una strada dissestata, che impedisce il passaggio sicuro a chi ha difficoltà motorie, non può essere considerata accettabile. E se intervenire significa restituire dignità e autonomia a chi, come me, ogni giorno affronta ostacoli concreti, allora credo che sia un passo nella giusta direzione. Mi chiedo: è davvero così difficile guardare oltre il proprio punto di vista? È giusto sollevare un polverone solo per il gusto di dire “no”, senza considerare tutte le implicazioni?
Nella mia vita ho combattuto tante battaglie, soprattutto per i miei diritti”, prosegue Giampaolo, “anche questa lo è. E come sempre, ci metto la faccia, con rispetto ma anche con determinazione. Ringrazio l’amministrazione comunale per aver dato priorità a un intervento che non poteva più essere rimandato. Mi auguro che tutti, prima di giudicare, possano fermarsi un attimo a riflettere, cercando di osservare la realtà da più prospettive, con empatia e senso civico”.
Anna Bontempo (Il Centro)














