
«Il confronto sul Bilancio di previsione 2026–2028 e sulla legge di stabilità regionale restituisce l’immagine di una Regione Abruzzo finanziariamente fragile, politicamente paralizzata e socialmente impoverita, frutto di anni di scelte sbagliate e di una totale assenza di visione da parte della Giunta Marsilio». Lo dichiarano il Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Francesco Taglieri, e la consigliera regionale Erika Alessandrini, al termine della discussione in Commissione su un provvedimento che, proprio grazie al lavoro emendativo e ostruzionistico messo in campo dal Movimento 5 Stelle, non è stato licenziato dalla Prima Commissione e arriverà in aula il 29 dicembre senza un parere conclusivo.
«Ci troviamo davanti a una manovra che vive quasi esclusivamente di risorse statali ed europee, con margini di autonomia regionale sempre più ridotti», affermano i consiglieri del Movimento 5 Stelle. »Un bilancio privo di una reale capacità di programmazione, che non investe sul futuro e che, per coprire falle ormai strutturali, finisce per comprimere diritti e servizi essenziali, scaricando il prezzo degli errori della destra, che governa da sette anni l’Abruzzo, direttamente sui cittadini.
Dopo anni di negazione e propaganda, la realtà si impone in tutta la sua gravità: la sanità abruzzese è fuori controllo. I deficit accumulati nel tempo hanno condotto la Regione a una condizione di commissariamento di fatto, certificata dall’intervento dello Stato che impone l’adozione obbligatoria di un nuovo Programma operativo di rientro 2026–2028, con tempi perentori e con la possibilità per i Ministeri e i Tavoli tecnici di imporre prescrizioni vincolanti. È un passaggio gravissimo, che riduce ulteriormente l’autonomia regionale e dimostra l’incapacità di questa Giunta di governare il settore più delicato per la vita delle persone».
«Per tenere in piedi un sistema sanitario gestito male – proseguono Taglieri e Alessandrini – la maggioranza ha progressivamente svuotato il bilancio regionale di ogni altra politica pubblica. I dati parlano chiaro: lavoro, imprese, agricoltura, pesca, cultura, sport di base sono sostanzialmente privi di finanziamenti regionali, le politiche sociali vedono i capitoli dedicati a famiglie, anziani, infanzia e fragilità finanziati con importi marginali, nel trasporto pubblico non si registrano rafforzamenti del servizio, ma si aprono scenari di sub-affidamento che riducono il controllo pubblico e settori come la protezione civile vengono sacrificati o ridotti al minimo, mentre continuano a trovare spazio risorse per iniziative selettive, operazioni di immagine, consulenze e incarichi, spesso prive di una reale ricaduta per le comunità: continuano a ricevere fondi milionari il Napoli Calcio e sfiorano il milione di euro i finanziamenti per Notte dei Serpenti, Festival Dannunziano e Transumanza.
A questo si aggiunge la scelta di riaccendere mutui regionali dopo oltre vent’anni, per un importo complessivo di circa 93 milioni di euro nel triennio, senza che durante la discussione in Commissione sia stata fornita una chiara e credibile indicazione delle opere realmente urgenti e strategiche che giustifichino un nuovo indebitamento. Dalle audizioni svolte, peraltro, è emerso che nessun assessore ha saputo dimostrare l’effettiva necessità immediata di questi mutui, confermando l’improvvisazione con cui viene costruita la manovra.
Il Bilancio di previsione e la legge di stabilità dovrebbero essere gli strumenti attraverso cui una Regione garantisce equilibrio, sviluppo e coesione. In Abruzzo, invece, diventano il simbolo di una gestione che produce disuguaglianze territoriali e sociali. Per noi questo è inaccettabile. Una legge di stabilità deve essere equa, deve assicurare pari opportunità a tutti i territori e non può creare cittadini di serie A e cittadini di serie B. Per il Movimento 5 Stelle esistono solo i cittadini abruzzesi, tutti uguali nei diritti e nelle aspettative.
In Consiglio regionale porteremo una battaglia ferma e responsabile, attraverso emendamenti mirati per restituire centralità all’ambiente, al sociale, al trasporto pubblico, al lavoro, alla cultura, alla transizione energetica, all’agricoltura e alla protezione civile. Non ci rassegniamo a un Abruzzo amministrato per rinvii, squilibri e tagli ai diritti fondamentali. La nostra opposizione sarà rigorosa, trasparente e tutta dalla parte dei cittadini», concludono Taglieri e Alessandrini.














