
Al porto di Vasto i più volte annunciati lavori di raddoppio della banchina di levante, aggiudicati a settembre 2023 ad un’impresa di Casoli, sono fermi. Il più grande cruccio dell’industriale Remo Salvatorelli, scomparso di recente e che fino all’ultimo ha cercato di scuotere le istituzioni, sembra un mistero. I finanziamenti ci sono ma è tutto fermo. I lavori annunciati a settembre 2023 e partiti speditamente, si sono bloccati all’ultimo miglio. Nonostante ciò al Porto di Vasto i traffici continuano ad aumentare e la crisi non sembra intaccare i movimenti portuali.
Il sindaco Francesco Menna non nasconde la propria preoccupazione.
“Ciò che mi dispiace è che la Regione ha adottato la politica del silenzio. Non dice niente sulla questione, nè su un investimento importante come Renexia per il quale il porto di Punta Penna è fondamentale. La Regione non avanza un minimo progetto di sviluppo per il territorio, l’infrastruttura portuale e la logistica”.
In realtà sia la Regione che il senatore Etelwardo Sigismondi stanno cercando di sbloccare la situazione.
Imprese e territorio attendono da tempo la realizzazione dell’ agognato e tante volte annunciato ” ultimo miglio ferroviario “, la linea ferrata che porterà le merci in porto evitando ai tir di dover percorrere la Statale. Le pale eoliche prodotte e trasportate da Renexia richiedono tempi lunghissimi di trasporto sulla strada. La ferrovia sarebbe una soluzione.
Gli interventi su Punta Penna erano stati suddivisi in più fasi. L’appalto, finanziato con le risorse del Pnrr a favore delle Zes, ha un importo complessivo di quasi 6,7 milioni di euro, stanziati nell’ambito dei progetti speciali per la coesione territoriale. . Fra i lavori previsti , la definizione del tracciato dell’ultimo miglio ferroviario nonché la predisposizione del protocollo d’intesa fra Regione, Rfi, Provincia, Comune e commissario Zes.
Non nasconde la propria preoccupazione nemmeno il vice sindaco di Vasto, Licia Fioravante.
” Ho sollecitato l’impresa “, fa sapere l’assessore alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, “purtroppo i lavori sono fermi perchè il sofisticato escavatore che avrebbe dovuto fare i lavori è rotto e non si riesce a reperirne uno uguale . Ho comunque invitato la ditta a fare il possibile per uscire da questo empasse”.
” Rfi “, ricorda il senatore Sigismondi ” ha approvato il piano di fattibilità tecnico ed economico da 25 milioni . Subito dopo le festività faro il punto della situazione”, assicura il parlamentare di Fratelli d’Italia.
” Pensare ad un porto con un raccordo ferroviario nel 2026 è normale”, afferma l’industriale Emidio Salvatorelli .”Pensare ai lavori fermi di un raccordo ferroviario non è normale. Ancora più grave il fatto che non ci sia una data prevista per i lavori da eseguire. Sembra quasi che intere generazioni di amministratori ci abbiano preso in giro. Ultimo miglio era l’ultimo lavoro da fare . La ferrovia può funzionare se la banchina è libera dai pescherecci . I pescherecci si possono spostare solo se viene completato il molo esterno . L’appalto è stato aggiudicato ma i lavori sono fermi.”
Paola Calvano














