La Conviviale: “Costruire insieme una proposta di legge su Ivg e autodeterminazione”
Il partecipato sit-in del 12 aprile scorso dimostra quanto sia sentito e poco tutelato il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza e all’autodeterminazione. Abbiamo registrato piccoli passi in avanti a Vasto ma molto ancora resta da fare. Basti pensare che in Abruzzo la quasi totalità delle strutture sanitarie pubbliche nega di fatto questo fondamentale diritto. La provincia di Chieti si distingue negativamente con il 90% dei medici obiettori di coscienza. L’interruzione volontaria di gravidanza, in questo modo, da diritto diventa un calvario per le donne. Una condizione che non solo è inaccettabile sul piano etico e civile, ma rasenta l’illegalità: l'obiezione di coscienza non può trasformarsi in un rifiuto sistematico dello Stato a garantire un diritto sancito dalla legge.
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