Sono stati controllati per mesi senza saperlo e in modo illecito da un collega, A.D.L. ,57 anni di Chieti. E’ quanto hanno scoperto Marco De Salvia , 62 anni , comandante della prima sezione del Nucleo investigativo dei carabinieri di Chieti, a poco andato in pensione noto nel Vastese per l’impegno profuso nelle grandi operazioni antidroga, il maresciallo maggiore Giuseppe Mancino in servizio fino a qualche mese fa a San Salvo e due colleghi con lo stesso nome Antonello Carnevale rispettivamente di 61 e 57 anni. Il secondo è stato anche lui in servizio a San Salvo.
A riferirlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
Spulciati illegalmente da A.D.L. anche i dati di un cittadino romeno Paul Dragalai ,44 anni, domiciliato a San Giovanni Teatino. La scoperta dell’illecito sarebbe emersa dopo la denuncia fatta da Dragalai. A indagare è stata la Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila. Letti gli atti , il giudice del Tribunale dell’Aquila ,Guendalina Buccella , su richiesta del pubblico ministero Guido Cocco, ha disposto il rinvio a giudizio con rito immediato davanti al tribunale di Chieti per A.D.L. A difendere quest’ultimo è l’avvocato Luca Paolucci . L’udienza è fissata al 7 febbraio.
Ad assistere i tre carabinieri che si costituiranno parte civile sono gli avvocati Alessandro Orlando , Fiorenzo Cieri e Alessandro Cerella.