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Santa Maria Maggiore a Vasto, alla “scoperta” della pietà nascosta

A Vasto, a  S. Maria Maggiore, alla presenza dell’Arcivescovo Mons. Bruno Forte, è stata scritta una bella pagina di collaborazione tra la Parrocchia e il Liceo artistico di Vasto. La preside, Prof.ssa Anna Orsatti e una nutrita rappresentanza di docenti e studenti, si sono ritrovati in Chiesa per un momento di condivisione sul percorso fatto dalla presentazione del progetto alla realizzazione dell’opera che ha preso il nome di “Pietà nascosta”: un vuoto, quello della nicchia esterna, che rimandava ad un altro vuoto, “quello del dolore delle madri che piangono i loro figli a causa delle guerre o delle fughe dalla miseria”. Da questa idea, la Scuola ha accolto la sfida e ha incaricato il Prof. Giuseppe Colangelo di coordinare gli alunni della IV A sezione Arti Figurative, nella realizzazione dei bozzetti che sono serviti per la selezione.
“Un lavoro di squadra che ha visto, al di là delle singole persone – ha ribadito il parroco don Domenico Spagnoli – un risultato di pregio ottenuto da tutto il Liceo”.
La Parrocchia si è adoperata per il ripristino del decoro in un angolo nascosto del Centro storico e la Scuola ha offerto un motivo di visita e – per chi crede – di preghiera donando l’installazione in pietra. L’Arcivescovo ha poi offerto una profonda meditazione sul rapporto tra dolore e arte soffermandosi sulla potenza evocativa di Maria, la Madre di Gesù offerta ai ragazzi come modello ispiratore; subito dopo gli studenti hanno rivolte delle domande a Padre Bruno che ha apprezzato la loro capacità di ascolto e la loro preparazione. Molto toccanti anche le parole del Prof. Colangelo che ha sottolineato il metodo di lavoro in cui tutti i ragazzi si sono sentiti impegnati: “il nostro orgoglio è averli resi protagonisti per un significativo lavoro che mostra il volto della Scuola all’esterno”.
La Preside prendendo infine la parola ha voluto ribadire sia la soddisfazione dell’intero Liceo Artistico per un’opera che parla al cuore di tutti, visto che la sofferenza accomuna ogni uomo e ogni donna, sia il potenziale evocativo che assume il “dolore rappresentato nell’arte” come appello all’umanità e alla pace. La mattinata si è conclusa con un corteo verso la nicchia esterna della Chiesa e la benedizione fatta dall’Arcivescovo alla statua della “Pietà nascosta”.
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