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Suicidio Trotta, i testi della difesa: “Un gesto che colse tutti di sorpresa”

E’ ripreso ai giudici del tribunale di Vasto il processo a carico di Antonio Caiazzo, ex assistente capo della polizia penitenziaria, ora in pensione, coordinatore e addetto alla sorveglianza dei detenuti del carcere di Vasto la notte del 17 aprile 2021, la notte in cui lo psichiatra Sabatino Trotta, 55 anni , dirigente medico dell’Asl di Pescara si suicidò.

A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.

Caiazzo, difeso dagli avvocati Arnaldo Tascione e Marisa Berarducci,  è accusato di omicidio colposo e omessa vigilanza perchè non avrebbe impedito il suicidio di Trotta. Un accusa che i difensori dell’imputato  rigettano con determinazione.

I giudici ieri mattina hanno ascoltato dieci testimoni richiesti dai due legali, fra loro diversi colleghi di lavoro dell’imputato e medici. I testimoni hanno chiarito le funzioni di Caiazzo e il fatto che la sua condotta non violò né l’ordinamento penitenziario , né altri protocolli. Il gesto di Trotta colse tutti di sorpresa perchè, stando a quanto dichiarato anche dai medici che lo accolsero, lo psichiatra appariva tranquillo. Nessun particolare o segnale fece intuire quello che sarebbe accaduto.

 

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