sabato, Giugno 7

Giostrine: “Io sfrattato senza una ragione”

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C’è una sentenza del Tar che devo rispettare, ma la legge deve essere uguale per tutti”. Umberto Marinozzi, titolare della ditta che per quindici anni ha occupato piazza Rodi con le giostrine per bambini,  commenta la decisione dei giudici amministrativi pescaresi che hanno rigettato il suo ricorso contro lo “sfratto” del Comune. 

“Il sindaco Francesco Menna và tagliando i nastri per l’apertura di nuove attività commerciali, ma poi costringe chi già c’è a chiudere”, si sfoga l’imprenditore, “io per 15 anni, dal 1° aprile al 15 settembre, ho installato le giostrine a piazza Rodi, pagando regolarmente il suolo pubblico. Non ero abusivo. Ora mi dicono che non posso più utilizzare quegli spazi che vengono però occupati stabilmente dall’edicola e da un chiosco-ristorante. Se la legge fosse uguale per tutti anche quelle attività dovrebbero essere spostate altrove. Invece in questa città ci sono figli e figliastri”, conclude Marinozzi che, con ogni probabilità, continuerà la sua battaglia legale facendo appello al Consiglio di Stato. 

Il contenzioso fra l’imprenditore e il Comune risale a tre anni fa quando venne approvata una delibera di giunta con la quale, in nome della valorizzazione e del miglioramento degli spazi pubblici, veniva stabilito che piazza Rodi, nel cuore della Marina, potesse essere utilizzata solo per l’occupazione di tavoli e sedie.
Nella delibera approvata dall’esecutivo municipale si faceva esplicito riferimento ai giochi di vario genere “che producono emissioni sonore per tutto il periodo estivo, anche nelle ore notturne, che sommate tra loro, arrecano grave disagio agli avventori che transitano nella piazza e ai cittadini residenti che necessitano di momenti di relax e riposo”. 

Anna Bontempo (Il Centro)

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