lunedì, Giugno 9

Comitato cittadino contro il Sindaco: “Non permette la partecipazione”

Condividi

“ Il  dialogo con la società civile non dev’essere una graziosa concessione, ma un metodo. Invece ravvisiamo ostracismo e chiusura da parte dell’amministrazione comunale”. E’ pronto a dare battaglia il Comitato cittadino per l’attuazione dello Statuto comunale che ieri ha fatto il punto sugli istituti di partecipazione, annunciando nuove iniziative, tra cui l’occupazione dell’aula consiliare. L’invito che il  Comitato ha rivolto alle associazioni, ai consiglieri comunali e ai politici è stato raccolto solo dai consiglieri Francesco Prospero e Vincenzo Suriani, dal senatore Etelwardo Sigismondi e da Piernicola Carlesi, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia.

La chiusura al dialogo con le associazioni cittadine – tranne alcune, le più schierate – è una politica che questa amministrazione, più delle altre che l’hanno preceduta – ha coerentemente perseguito fin dal suo insediamento”, sostengono Michele Celenza, Mercurio Saraceni e Stefano Taglioli, “ciò che viene violato non è solo un generico, per quanto sacrosanto, principio democratico, ma lo stesso Statuto comunale inattuato da ormai 18 anni, come abbiamo denunciato in diverse occasioni. È una questione cruciale: il dialogo con la società civile non dev’essere una graziosa concessione, ma un metodo, come prevede la normativa che l’amministrazione stessa si è data”.

Gli esponenti del Comitato, a cui hanno aderito nove associazioni cittadine, è poi entrato nel merito della querelle.

“E’ una questione decisiva perché riguarda il metodo di governo, prima ancora che gli argomenti”, spiega Celenza, “lo statuto prevede che le associazioni contribuiscano alla definizione della politica amministrativa e alla sua modifica. Per attuare questi principi è necessario che ci sia un regolamento che doveva essere redatto entro 180 giorni dalla approvazione dello Statuto che risale ad ottobre del 2007. Sono passati 18 e nulla si è mosso. E’ evidente che l’amministrazione comunale non ha nessun interesse ad attuare questi strumenti, intanto perché manca una cultura di partecipazione. Le associazioni hanno sempre rappresentato per il Comune un serbatoio di voti”, prosegue Celenza, “quando i sodalizi chiedono di intervenire nella sostanza della politica comunale l’amministrazione fa finta di non sentire. Ed è quello che succede. La dimostrazione è che le opposizioni ad ottobre del 2024 hanno presentato una interrogazione alla quale ha risposto in aula l’assessore Anna Bosco, la quale ha dichiarato che entro qualche settimana ci avrebbe convocato per un incontro che, fino ad oggi, non c’è stato”. 

Secondo Saraceni “l’amministrazione comunale non crea partecipazione, vengono chiamate solo determinate associazioni. Tutto questo nel più totale silenzio della città”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.