venerdì, Luglio 18

Le tartarughe sbranano le anatre del laghetto

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“Il sequestro immediato delle anatre con affido ad una  struttura, che verrà individuata dall’ente comunale o in accordo con le associazioni”.

La richiesta è contenuta nella nuova diffida che le guardie ambientali volontarie Geav  e il Noetaa (nucleo operativo ente tutela animali) hanno inviato al Comune, al servizio veterinario della Asl e ai carabinieri forestali, tramite l’avvocato Donatella Monaco.

L’iniziativa è scattata in seguito alle nuove predazioni da parte delle tartarughe della specie Trachemys Scripta che hanno divorato i nuovi anatroccoli nati dopo la schiusa delle uova di una covata.  Non è cambiato nulla nel laghetto della villa comunale dove la convivenza tra papere e testuggini esotiche diventa ogni giorno più difficile. Prova ne sono le testimonianze di alcune mamme che, con i loro bambini, sono state costrette ad assistere nuovamente a scene raccapriccianti denunciate sui social.

Quindici giorni fa c’è stato un sopralluogo dei carabinieri forestali, successivamente si è svolto un incontro in Comune nel corso del quale si era deciso di spostare le tartarughe esotiche in un centro di raccolta, ma ad oggi non sono state ancora trasferite. Circostanza che, insieme alla predazione dei nuovi cuccioli, ha spinto  l’avvocato Monaco ad inviare una seconda diffida in cui il legale minaccia, in assenza di provvedimenti,  di sporgere querela presso la competente Procura della Repubblica del Tribunale di Vasto per maltrattamento di animali e per tutte le ipotesi di reato che saranno ravvisate.  

In realtà le tartarughe dovrebbero essere avviate ad un centro di raccolta, ma ad oggi, la situazione è rimasta immutata. Anzi è peggiorata visto che ci sono state nuove predazioni e che – come avrebbero constatato sia il servizio veterinario della Asl, sia i carabinieri forestali –  alle povere papere reintrodotte nel 2024 dopo gli interventi di riqualificazione del laghetto, non verrebbe  assicurata un’adeguata alimentazione, essendo l’unica mangiatoia accessibile alle altre specie animali presenti.  Nella seconda diffida il legale fa riferimento alla relazione medico-veterinaria dalla quale si evincono la violazione delle norme poste a tutela del benessere animale, che integrano l’ipotesi di maltrattamento  di animali, reato previsto e punito dall’articolo 544 bis e 544 ter del codice penale.  

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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