Il Partito Socialista Abruzzese denuncia con forza lo stato in cui versa la sanità italiana e, in particolare, quella abruzzese. Da anni assistiamo ad un processo di smantellamento del Sistema Sanitario Nazionale, voluto e portato avanti da governi di destra e di centrosinistra, tutti complici di una deriva che ha trasformato il diritto alla salute in un mercato per pochi privilegiati.
La cosiddetta “aziendalizzazione” – salutata da molti come modernizzazione – si è rivelata per quello che è: un disegno neoliberista che ha tolto potere ai cittadini per consegnarlo ai presidenti di Regione e ai loro cerchi magici, tra nomine clientelari e gestione familistica del potere. Oggi vediamo le conseguenze: ospedali chiusi, pronto soccorso desertificati, personale ridotto allo stremo, liste d’attesa infinite che costringono i cittadini a pagare di tasca propria o a rinunciare alle cure.
In Abruzzo il quadro è drammatico: più tasse per ripianare i buchi, meno servizi, mobilità sanitaria alle stelle, famiglie costrette a rivolgersi al privato e una quota di spesa “out of pocket” che ha superato la media nazionale. È la fotografia di un sistema che tradisce l’articolo 32 della Costituzione.
Il governo Meloni, come i suoi predecessori di destra, prosegue nella stessa logica: sottofinanziamento, privatizzazioni mascherate e spazio crescente alle assicurazioni, che già si preparano a fare affari sulla pelle dei cittadini. Tutto questo senza mai avere il coraggio di dire apertamente che il loro obiettivo è distruggere il SSN pubblico e universale.
Noi socialisti diciamo basta! Basta con i tagli, basta con l’ipocrisia, basta con il trasformare i malati in clienti e la salute in business. Serve una rottura vera:
- abrogare le leggi sull’aziendalizzazione,
- restituire potere e voce ai cittadini attraverso la partecipazione democratica,
- ricostruire la rete dei servizi territoriali,
- investire davvero in personale e strutture pubbliche.
Non servono slogan elettorali né pannicelli caldi: serve il coraggio politico di rimettere al centro la persona, non il profitto.
Il Partito Socialista Abruzzese chiama le cittadine e i cittadini ad una nuova battaglia per difendere la sanità pubblica, universale e solidale. O si torna allo spirito riformista del 1978, o ci ritroveremo con un sistema sanitario di serie A per chi può pagare e di serie B (o nessuna serie) per chi non ha risorse.
La salute non è un affare, è un diritto. E noi siamo pronti a difenderlo senza compromessi.
PARTITO SOCIALISTA ABRUZZO
Pescara 5 settembre 2025