
Un imprenditore di San Salvo di 43 anni, A.W.C., è finito nei guai a causa delle indagine avviate dalla Dda sul governatore del Molise, Francesco Roberti nell’inchiesta denominata Memory su presunte mazzette smaterializzate.
A scriverlo, stamane, a firma di Paola Calvano, è il quotidiano dell’Abruzzo Il Centro.
La vicenda di Roberti e quella che ha coinvolto il 43enne sono ben distinte. Le accuse rivolte al sansalvese sono “porto abusivo di armi ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni “.
A.W.C. è stato incastrato con altre tre persone , V.M., A.E., e B.D. da intercettazioni telefoniche fatte a più di 40 persone per venire a capo della vicenda Roberti. I fatti contestati si sarebbero verificati a San Salvo nel 2019. Stando alle accuse ” V.M. e A.E. si recavano armati da Campomarino a San Salvo nei pressi di un supermercato . Raggiunti da A.W.C. co- detenevano illegalmente una pistola modello ” Glock” e un’altra arma non meglio specificata . Per eludere possibili controlli da parte dei carabinieri , B.D. proponeva di occultare sulla sua persona una delle due pistole che erano nell’auto di A.W.C.”.
La posizione dell’indagato abruzzese sarà chiarita dal legale dell’uomo, l’avvocato Giuseppe La Rana, nel corso dell’udienza preliminare a carico di tutti gli indagati dell’operazione Memory in programma in Molise il 22 gennaio prossimo.














