sabato, Dicembre 20

Il Progetto a Punta Aderci. L’Assessore D’Elisa: “Rispetterà la Riserva di Punta Aderci”

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“Niente cemento con l’Eco Resort, solo casette mobili e tende. Si tratta di un intervento previsto dal piano regolatore che si inserisce perfettamente nell’ambiente e che lo valorizza”. L’assessore all’urbanistica, Alessandro D’Elisa non ha dubbi sulla bontà del progetto  presentato dalla società C-Naturae di Pescara (gruppo Maresca) che vuole realizzare una struttura ricettiva di lusso con 52 unità abitative,  piscine, parcheggi e area wellness lungo la Via Verde, riqualificando un ex campeggio.

L’area interessata dall’intervento è ubicata nel territorio comunale di Vasto, sul pianoro sovrastante la spiaggia di Punta Aderci, con accesso diretto sulla strada comunale Torre Sinello. E’ di queste ore la notizia che l’agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) ha chiesto al Comune una valutazione più approfondita “evitando singoli interventi di programmazione del territorio scollegati tra di loro”, ponendo così un freno al progetto.  E se il  tema del consumo di suolo (secondo l’Ispra a Vasto la percentuale è più alta della media nazionale e regionale) e dell’impatto ambientale è uno dei cavalli di battaglia delle associazioni contrarie all’iniziativa, per l’assessore  D’Elisa non ci sono dubbi: si tratta di un intervento leggero che non prevede cemento.

“Su questo progetto c’è confusione”, attacca il delegato all’urbanistica, “tanto per cominciare sono previste casette mobili ancorate al terreno con tende. Quindi non c’è consumo di suolo. Non c’è cemento e quello che già esiste  verrà rimosso e sostituito con sanpietrini permeabili. Non ci saranno scarichi, ma un impianto di depurazione con annesso biodigestore. Le acque recuperate saranno trattate e riutilizzate per l’irrigazione delle piante. Il 70% della produzione di energia elettrica è garantito dai pannelli solari. Dal punto di vista energetico c’è quindi autonomia. Non ci sarà neanche un eccessivo carico antropico: pur potendo  sfruttare gli indici della zona  ed arrivare ad una ospitalità massima di 360 persone ad ettaro, per un totale di mille persone su tre ettari, la società ha proposto solo un decimo della ricettività, cioè 160 persone”.

C’è poi il capitolo relativo al verde: Il pioppeto esistente – stando a quanto si evince nel rapporto preliminare – non verrà integralmente conservato, bensì “diradato” secondo le necessità di insediamento delle unità abitative, ma è prevista anche la messa a dimora di specie mediterranee autoctone, “400 piante di alto fusto”, precisa l’assessore. 

“E’ un intervento conforme al piano regolatore e alle norme del piano di assetto naturalistico della riserva di Punta Aderci che in quella zona prevede campeggi e strutture turistiche”, riprende D’Elisa, “ ripeto, si tratta di un intervento leggero,  che si inserisce perfettamente nell’ambiente, che valorizza la costa e incrementa il valore di quella zona senza danneggiarla. Il Comitato di gestione della riserva di Punta Aderci al momento non ha nessuna competenza, sarà chiamato in causa sulle singole pratiche edilizie su cui dovrà esprimere un parere”.  

L’iter è nella fase iniziale: l’Arpa ha chiesto di fare ricorso ad una procedura completa essendo quella interessata dall’intervento un’area di pregio ambientale. La raccomandazione dell’agenzia regionale per la protezione ambientale è quella “di rendere gli interventi meno impattanti sul paesaggio,  prevedendo accorgimenti finalizzati alla riduzione dell’impatto visivo”. 

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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