lunedì, Febbraio 24

Inchiesta Dda, a San Salvo armi e munizioni

Condividi

Prosegue senza sosta la maxi inchiesta della Procura della Repubblica di Campobasso spalmata su tre regioni ( Puglia, Molise e Abruzzo) che ha raccolto intercettazioni emerse in ben 4 procedimenti della Dda, la Direzione distrettuale antimafia di Campobasso.

Un ampio servizio è stato pubblicato ieri sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro a firma della collega Paola Calvano.

Le indagini sono state effettuate anche grazie all’ ausilio dei reparti specializzati del Gico della guardia di finanza . I reati ipotizzati sono molteplici : reati fiscali per fatture inesistenti , giro di denaro di conti esteri, turbata libertà di appalti , falsificazione di formulari di rifiuti , trasporto illecito di migliaia di tonnellate di rifiuti e traffico di sostanze stupefacenti . Fra le 47 persone indagate alcune risiedono nel Vastese.

A San Salvo i reati commessi dagli indagati sarebbero inquietanti: detenzione di armi e munizioni, estorsione, esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Coinvolta anche un’attività commerciale di San Salvo che avrebbe beneficiato di un prestito non onorato . L’ombra della malavita organizzata quindi ancora una volta allerta il Vastese.

Gli indagati di San Salvo sarebbero stati scoperti grazie alle intercettazioni disposte dalla Dda . Sarebbero emersi passaggi violenti e inquietanti e sullo sfondo il traffico di sostanze stupefacenti . A capo della presunta organizzazione criminale ci sarebbero , figure malavitose che operano in Puglia e Molise dedite a varie attività illecite. Una vera e propria associazione a delinquere che avrebbe messo gli occhi sul Vastese .
Sono più di 120 le pagine del dossier firmato dal procuratore di Campobasso, Nicola D’Angelo. Il magistrato ha ricostruito una fitta rete di rapporti estorsivi legati in Abruzzo al mancato pagamento di sostanze stupefacenti, e in Molise al traffico illecito di materiali speciali e pericolosi ,tra cui l’amianto , da parte di aziende dislocate lungo la costa molisana che sarebbero riuscite a ottenere profitti in assenza di autorizzazioni e con false attestazioni.
Sempre nel corso delle intercettazioni, le fiamme gialle e la Dda hanno scoperto una serie di attività illegali accompagnate da intimidazioni e minacce tra soggetti della provincia di Foggia in contatto con esponenti della malavita del Vastese. Le indagini non sono ancora concluse e per questo sono coperte dal più stretto riserbo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.