Riciclaggio: è l’accusa da cui dovranno difendersi il prossimo 2 aprile nell’aula del tribunale di Vasto sette indagati accusati di avere collaborato con un dipendente Asl deceduto nel 2021 , per sottrarre somme di denaro dirottate illegalmente dalle spese di rimborso sanitario dei nefropatici.
A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
L’ammontare della truffa si aggira sui 700mila euro . Ieri mattina il gip Anna Rosa Capuozzo , d’accordo con il pm, Vincenzo Chirico ha deciso il loro rinvio a giudizio al termine dell’udienza preliminare . Fra tre mesi compariranno in aula M.T., 64 anni di Casalbordino , A.F. 63 di Vasto , G.R., 58 di Vasto, G.C.,50 di Vasto , M.M., 71 di Vasto ,U.P, 64 di Vasto e U.R. 63 di Vasto.
La Asl è intenzionata a costituirsi parte civile.
I difensori , gli avvocati Fiorenzo e Anna Cieri , Vittorio Melone, Alessio Mucci, Domenico Manzi, e Anna Ulisse, hanno provato a dimostrare l’insussistenza dell’accusa. Dopo essersi ritirata poco prima di mezzogiorno il gip ha emesso la sentenza due ore dopo. L’inquietante vicenda che ha stupito e non poco i vastesi , sarà quindi rivissuta il 2 aprile in tribunale . Stando alle accuse mosse dalla Procura i sette indagati “..in tempi diversi e con più condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso , agendo in concorso e preventivo accordo tra loro e con un dipendente Asl ,G.D. ,60 anni di Vasto , coadiutore amministrativo presso il Nucleo operativo distrettuale della Asl, nonchè estensore e istruttore delle determine dirigenziali di spesa e atti connessi relativi ai rimborsi per spese sanitarie dei nefropatici e per cure sanitarie all’estero, ricevevano senza averne diritto somme di denaro dirottate indebitamente dalle finalità di rimborso per spese sanitarie mettendo a disposizione i conti correnti a loro intestati e prelevando a distanza di pochissimo tempo le somme in contanti” .